Al Teatro Regio di Parma (da tempo solo soi-disant “tempio verdiano”), la prima di Un ballo in Maschera sarà preceduta da una prova “dedicata agli under 30”: sulla pagina dell’evento campeggia l’immagine che vedete qui sopra. L’evento stesso viene presentato in questi termini:
QUEER NIGHT
UN BALLO IN MASCHERA
Prova dedicata agli Under30
Una serata a teatro nel segno della libera espressione di sè, lasciando fuori pregiudizi, stereotipi e convenzioni. Partendo dal progetto di Graham Vick, portato in scena da Jacopo Spirei, che affronta il tema dell’identità di genere e del travestimento, il pubblico degli Under30 che prende parte alla prova dell’opera Un ballo in maschera è invitato a vestirsi nel modo che più lo rappresenta o che rappresenta quella parte di sé che generalmente resta nascosta.
Anna Maria Meo, direttore generale del Teatro Regio di Parma e direttore artistico del Festival Verdi, così motiva la sua scelta:
“La Queer night vuole rendere omaggio alla modernità di Verdi, che è sempre stato uomo e artista precursore dei tempi, anticonformista per eccellenza, come dimostrano le sue scelte di vita e le pesanti censure subite sul piano artistico e sul piano personale”
Avrei voluto scrivere un commento, pro memoria, ma davvero in questo caso immagine e testi sono eloquenti di per sé, basta leggerli parola per parola, frase per frase, ponderando tutto, senza spegnere il cervello: intelligenti pauca.