Circola da qualche settimana un appello, partorito e firmato da docenti universitari e del settore AFAM. Il testo dell’appello si può leggere qui:
https://nogreenpassdocenti.wordpress.com
Basta leggere, semplicemente: questo scritto bislacco parla da sé.
E coloro che ormai da più un anno e mezzo assumono in toto o in parte posizioni del genere (no mascherina! no vaccino! no Green Pass!), con motivazioni spesso farneticanti (complotti locali o globali, dittatura strisciante, cripto-nazismo), finita la pandemia certamente riverseranno le loro frustrazioni su altre ossessioni e altre “questioni di principio”.
Già, perché in un paese come l’Italia, la cui popolazione media è la più indifferente alle “questioni di principio” (latitano infatti senso civico, educazione, cultura), costoro e molti altri non fanno altro che evocare proprio tale argomento.
La lettura di questo scritto è eloquente, ma un commento all’appello di questi pessimi maestri e pessimi padri voglio farlo.
Vi si legge, infatti, un altro degli slogan stucchevolmente abusati da questo popolo di irriducibili:
“Non vogliamo cittadini di serie A e cittadini di serie B!”
Ma i cittadini di serie A ci sono:
siamo noi che abbiamo messo da parte tutti i dubbi, le perplessità, i timori per le ricadute sulla nostra salute, e ci siamo vaccinati;
siamo noi che abbiamo vinto il fastidio per la mascherina e l’abbiamo sempre indossata;
siamo noi che superiamo il disagio del dover esibire il Green Pass (per il cinema, il teatro, il lavoro) e lo esibiamo.
Noi siamo davvero i cittadini di serie A!